
Per esigenze lavorative la scrivania del direttore del Tg1 è
stata sostituita con un inginocchiatoio, e per facilitare l’adorazione è stata
posta frontalmente una foto del premier Puffo Puttaniere, mentre getta un
profilattico usato, nel fondo si intravede la ministra delle Papi Opportunità
che si riveste.
Probabilmente è per questo che dai direttori del tg1
dobbiamo aspettarci sempre di peggio, non c’è speranza e in alcuni casi neanche
dignità, il direttore Augusto Menziolini, sempre pronto alla menzione onoris utilizzatoris,
decide di tacere lo scandalo di Bari, e soprattutto delle notti d’amore a
pagamento del premier, non reputandole notizie, quindi i giornalisti nel resto
del globo terraqueo hanno preso un abbaglio. Menziolini dimentica che per molto
meno politici nel mondo vengono letteralmente sputtanati.
Insomma sin dai primi giorni da direttore fa la porcata, battendo
di gran lunga Mimun ,lo stesso che tolse l’audio al celebre show europeo dell’Utilizzatore,
quello del kapò nazista al tedesco Schulz. Batte anche Gianni Ricotta, il quale
le notizie scomode le nascondeva tra quelle di foche ricchione e delfini
rincoglioniti. Ora se al primo è stata data la conduzione del tg5 e al secondo
quella del Sole24Ore, al maggiordomo Augusto cosa dare ? Molti pensano di
fargli una statua da posizionare sopra a quella del cavallo della Rai mentre
caga su dei quotidiani.
Invece il governo del fare (cosa?) non è mai fermo, dove c’è
una cazzata da inaugurare una vaccata da promuovere c’è un nostro ministro lì a presenziare, solenne fiero con il tipico
sguardo intelligente alla Gasparri, cioè occhi persi nel vuoto e bocca aperta
con bava colante. E’ il caso dell’ennesimo cervello in fuga, la ministra del
turismo Brambilla, cervello in fuga ma il corpo ahi noi resta qui. La nostra
esperta in turismo, non si sa a che titolo ma confidiamo in Zappadu, presenta,
insieme al suo Pappo....ehm al Papi, questa meravigliosa opera di ingegno per
rilanciare il turismo in Italia: un marchio.
Penserete ad un marchio bellissimo, in realtà è una semplice
scritta “Italia” in nero e un onda tricolore. A cosa serve? Non è dato saperlo,
le spiegazioni per questa coglionata, degna di pierino (anzi seconda il “Chi-cago
di notte” del film merita di più), è altrettanto folle. In pratica questi scopritori
dell’acqua calda pensano di trattare l’Italia come un prodotto tipo le
patatine, ci metti un marchio e lo presenti al pubblico. «l'immagine dell'Italia era appannata» «mancava
di un profilo definito» dice delirando il ministro, cosa intenda per profilo
non si sa, un team di esperti valuterà se internarla o meno. Ma purtroppo
continua e sempre sul logo dichiara : «Per la sua ideazione ci siamo orientati
su due concetti forti: l'eccellenza del Made in Italy, arte, moda e design, e
l'essenza del Made in Italy, natura, sapori, bellezza». Tutto questo ha
inspirato una scritta, sono geni.
La tecnica è la solita, tipica del berlusconismo: si prede
uno stronzo da terra lo si profuma e lo si chiama cioccolata e lo si presenta
al pubblico cosi, tutta pubblicità ma poca (e maleodorante) sostanza. Se invece
di queste cretinate si investisse nelle strutture turistiche, nella pulizia
delle spiagge, nei trasporti non sarebbe meglio? Infine si parla di promuovere
l’Abruzzo, in vista dei recenti giochi del mediterraneo, le cui infrastrutture
non sono complete e non lo saranno, ma di mettere soldi niente. Se pensavamo
che il Cicoria Rutelli fosse difficile da battere come incapacità, la Brambilla
ci ha dato nuova speranza, al peggio non c’è mai fine.