
Ne
avevamo bisogno, il mondo della letteratura e più in generale della
cultura tutta sentiva una vuoto, ed ecco che a riempirlo arriva il
nuovo libro del Baffetto a Vela D'Alema. Costui viene riconosciuto
da molti media e politici come inteligentissimo, come un grandissimo
stratega, politico capace, nonostante sia un perdente nato.
D'Alema
è in tour un po' su tutti i giornali, e anche alla festa del libro
di Torino, per presentare l'ultima sua fatica “Il mondo nuovo.
Riflessioni sul Pd “. Il meglio del D'Alema-pensiero, cioè
fotto gli elettori e gli alleati e mi nomino presidente del
consiglio. Avere consigli sul PD da D'Alema è come farsi
consigliare da Erode sui bambini: può avere effetti collaterali,
tipo la morte. D'Alema quando ha qualcosa-qualcuno sul cazzo, per
toglierselo dai piedi vi partecipa, sabotandolo dall'interno. Ormai è
come il bacio della morte, quando vedi che aiuta qualcuno per una
elezione già sai che quel qualcuno è un perdente, stessa cosa per i
vari progetti politici come il PD.
Questo
000 James Tont solo in due occasioni ha fallito, forse per
distrazione, nel 1996 e nel 2006 ed infatti coincidono con le
vittorie del centro sinistra. Nel 1998 iniziò il suo appoggio a
Prodi, e infatti glielo appoggiò bene e ci fu un ribaltone facendosi
nominare presidente del consiglio dalla maggioranza, ovviamente dei
parlamentari, quale semplice cittadino voterebbe D'Alema, esentati i
pazzi.
Ebbene
ultimamente si sta riciclando come padre fondatore o grande statista
e dispensa i suoi consigli a destra e a manca. In occasione delle
varie presentazioni della sua ultima fatica letteraria lo statista
sforna frasi ad effetto tipo : «Questa destra si può battere» «il
centrosinistra italiano è una realtà straordinaria che rappresenta
metà del Paese. Lo “sconfittismo” serve alla classe dirigente
politica per non vedere i propri errori». Tutte belle parole, se non
fossero dette da lui.
Riemerge
anche la linea vincente da tenere per opporsi a Berlusconi : <<
dialogare>>, non c'è niente da fare la bicamerale lo ha
lobotomizzato. Costui parla di futuro e di cose da fare come se fosse
nato ieri, dimenticando che anche lui ha contribuito alla crisi
italiana, da non confondere con quella mondiale. Il suo apporto
politico al miglioramento della vita degli italiani è paragonabile
alle sinapsi di Rutelli : zero. Adesso anche lui come Tremonti
attacca la finanza, nonostante sia stato uno delle sponde politiche
di Consorte e Rucucci alle scalate bancarie.
Ovviamente
D'Alema può parlare tranquillamente dato che non c'è più memoria
di questi avvenimenti, e soprattutto nessun giornalista gli fa
domande. Infondo cosa sarebbe il berlusconismo senza D'Alema, forse
meno vincente. La sua opposizione la si vede nella Redtv, che a sede
nel palazzo di Puffo Puttaniere, o nei dalemiani come Bersani, i
quali quando hanno un occasione per attaccare l'avversario (es.
ballarò di martedì scorso) sulla pessima gestione del caso
Alitalia- Malpensa, preferiscono dire un << Non ne parliamo>>,
e il governo ringrazia.