
Non passa neanche una settimana dal voto ed ecco che Puffo
Puttaniere, il nostro vizioso premier, già presenta il conto al paese. Eh si il
poveretto dopo che ha preso la batosta del 35%, lui che puntava al 110% del
consenso contando anche gli embrioni in grembo, e in più si è visto la Lega aumentare i voti, ha
sopportato la riunione notturna con Bossi, il quale tra rutti e scorregge gli
parlava delle prossime leggi sulla sicurezza. Dopo tutto questo ha deciso, in
pratica ci sarà lo scambio : leggi sulla sicurezza che farebbero indignare un
torturatore nazista, in cambio di libertà di sfasciare quel po’ che rimane
della giustizia e della stampa libera.
Ma a questo punto se proprio dobbiamo sopportare anche
questo cerchiamo di farlo nel modo più economicamente meno gravoso, faccio
alcune proposte:
Reato di onestà. Perché sprecare tanti soldi e tempo
per fare leggi sfacciatamente incostituzionali, difenderle ore e ore in aula e
nelle sale stampa, con il rischio che tutta questa anidride carbonica allarga
il buco dell’ozono e danneggia l’oramai compromessa corteggia celebrale di
Borghezio. La legge che abolisce l’onestà è perfetta ne basta una e puoi fare
tutto. Inoltre risolvi anche il problema delle carceri ci sarà un sovra
svuotamento dato che gli onesti saranno in pochi, con le carceri in più si potranno
fare lavanderie per i fondi neri, sale congressi per i corsi di etica tenuti da
Previti, l’uomo che ha sostituito l’uomo nero negli incubi dei bambini. Infine qualche
onesto potremmo esporlo all’acquario di Genova, tra le specie in estinzione, si
potrebbe esibire nel salto del pasto nel cerchio infuocato, o nel furto del
cibo alle foche.
Cambiare i giornali. Non solo un cambio di direttori e giornalisti, ma un vero e
proprio cambio del tipo di carta, visto che ormai non servono a niente, si
potrebbero stampare su carta igienica, si risparmia si è ecologici e almeno le
cagate sono vere e non solo scritte. L’idea era venuta a dei malcapitati
lettori del “Foglio”, il quali si lamentavano per la troppa ruvidezza della
carta.
Call center. Anche per questa tornata elettorale
Marcello Dell’Utri ha fatto il pieno di telefonate dalla Mafia, boss dalla
Sicilia e dal mondo lo chiamano in continuazione, neanche ai tempi dei fagioli
della Carrà, e il povero Maccello non riesce mai a ricordare tutte le promesse
o ad avere un po’ di tempo libero per leggere i falsi diari di Mussolini che ha
acquistato. Quindi il governo potrebbe istituire un piccolo call center, tipo
pagine gialle, dove magari i boss possono telefonare e personale,
opportunamente formato, prendere appunti e organizzare incontri: “Boggionno c’è
Maccello in casa” “No, può lasciare un messaggio, chi è lei?” “Minchia non
posso parlare, lui sa”. Si potrebbe chiamare “Pronto Cavallo” oppure “Cerco Stalliere.com”
non saprei. In questo modo Maccello è più libero, i magistrati che ancora
intercettano i mafiosi risparmiano, intercetteranno direttamente il call center,
dato che in questo paese se vuoi essere un buon mafioso devi chiamare almeno
una volta Dell’Utri.