
I
censori scattano d'avanti allo sciacallaggio dell'informazione, chi
sta pensando a quello schifo diretto da Johnny Ricotta e spacciato
per il Tg1 si sbaglia. In questo caso lo sciacallo è Santoro,
colpevole di non essersi allineato alla sfilza di dirette tv che
farebbero orrore perfino al peggiore MinCulPop, tra giornali e tv si
è superato il livello dei filmati Luce del fascismo.
Come
già detto su Ricotta nessuno ha fatto una critica, quel tono festoso
sull'audience alta del Tg1 che cresceva con il numero delle vittime
abbruzzesi. Ebbene non c'è stato nessun Neurone Gasparri inorridito,
ne l'ex gerarca Fini, e neanche il poeta dei poveri Bingo Bondi, il
quale fece una piccola crociata contro il programma Glob definendolo
«ributtante e volgare», neanche da lui qualche parola.
Il
problema di Santoro è che affronta la realta nei lati positivi e
negativi, ed è una cosa che la tv non può più permettersi, è
bastato vedere in questi giorni come le telecamere hanno seguito
questo o quel ministro, i quali si sono ritagliati tutti un loro
angolo di show per le elezioni. Un governo serio manda alcuni dei
suoi ministri insieme e cerca di fare meno casino possibile per non
disturbare i volontari, ma si parla di serietà ed è come parlare di
corda in casa dell'impiccato.
Quindi
ci tocca lo show del Nano delle libertà(sue) sempre più libero di
sparare tutte le cazzate che vuole, ormai a difenderlo da chi lo
critica è una sempre più folta schiera di giornalisti o camerieri,
i quali stanno di fatto togliendo il lavoro a Bonaiuti, senza poter
correggere le stronzate, che quotidianamente spaccia il premier, lui
che farà? Domenica In è stato qualcosa di inguardabile, pieno di
“Ciuffone commosso”, “Ciuffone tra la gente”, “Ciuffone che
promette a destra e a manca”, “Ciuffone con cappello dei vigili”,
mancava solo Ciuffone a petto nudo che trebbiava il grano.
Così
ci tocca sentirci Ciuffone che promette di mettere a disposizione le
sue ville, senza nessuno che gli dica che già le aveva promesse in
altri casi ma non le aveva mai prestate. Che definisce i rifugi dei
superstiti come vacanze e invita tutti al mare, ci mancava solo che
cantasse con le chiappe chiare. Che dice, nel silenzio generale, di
non pensare più al passato, non serve a niente cercare i
responsabili dei palazzi di sabbia.
Adesso
bisognerà riequilibrare, secondo il direttore generale della Rai,
quindi bisogna sparare un po' di menzogne.
